
Dall’ecografia ai primi passi, dal giro in bicicletta alla festa di compleanno, dall’app sulla crescita alla lista dei film preferiti: postare foto e condividere informazioni dei propri figli sui social, sul web e mediante le app è diventato per molti un gesto naturale, talvolta quotidiano. Nasce così una generazione di bambini datificati da prima della nascita, di cui vengono lasciate on line infinite tracce del percorso di crescita. Quanta consapevolezza c’è che questi dati e informazioni possano essere aggregati, venduti e trasformati in profili digitali? Un incontro per riflettere su come coniugare la nostra libertà con la privacy dei nostri figli.
Biografie relatori
Veronica Barassi
Professoressa ordinaria in Scienze della comunicazione alla Scuola di Scienze umane e sociali (Shss-Hsg) dell'Università di San Gallo e titolare della cattedra di Media e cultura all’Institute of Media and communication management (Mcm-Hsg). Si occupa delle implicazioni sociali e politiche delle tecnologie dei dati e dell'intelligenza artificiale, autrice di I figli dell’algoritmo.
Maddalena Branca
Avvocatessa per formazione e professione, dal 2005 è responsabile dell’ufficio legale di Trentino Marketing. Si occupa principalmente di diritto d’autore, diritto d’immagine, diritto del web e sponsorizzazioni. Nel 2017 ha conseguito il master in Tutela della proprietà intellettuale all’Università di Niccolò Cusano di Roma.
Gaia Rota e Michele Cattaneo (@latendainsalotto)
Digital strategist e assistente sociale, genitori di Lavinia, Brando, Nilde e Tea. Dal 2017 blogger per @latendainsalotto. Nel 2019 hanno pubblicato il loro primo romanzo La nostra famiglia ribelle (Garzanti ed.). Nel 2023 hanno lanciato Incontrario un'associazione di promozione sociale per lo sviluppo di progetti di educazione digitale nelle scuole.
Michele Marangi
Docente di Tecnologie dell’istruzione e dell'apprendimento e Peer&media education all'Università Cattolica di Milano, insegna anche Media e intercultura al Master Competenze interculturali e Comunità, reti e fandom al Master Comunicare lo sport. È membro del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Innovazione e alla Tecnologia), formatore e supervisore sull’utilizzo dei media digitali in ambito pedagogico, socio-culturale e aziendale.