Genitori e insegnanti sono sempre più preoccupati per il molto tempo che i ragazzi trascorrono on line. I dati, in realtà, ci dicono che il fenomeno riguarda tutti: giovani e adulti. Perché lo facciamo? Quali sono i meccanismi dei social che ci fanno rimanere incollati allo schermo? E in che modo le piattaforme trasformano la nostra attenzione in un valore? Rispondono a questi interrogativi il sociologo Piermarco Aroldi insieme agli esperti di cultura digitale e tecnologia Pietro Minto e Priscilla De Pace, invitandoci a riflettere su quando sia utile passare le nostre ore connessi e quando e perché, invece, boicottare i nostri istinti per fare altro. Un incontro per riappropriarsi del proprio tempo.
***INCONTRO RICONOSCIUTO ai fini del diritto/dovere
di assolvimento all’obbligo di aggiornamento dei docenti previsto dai vigenti accordi
contrattuali del comparto scuola.
Biografie relatori
Piermarco Aroldi
Professore alla Facoltà di Scienze della Formazione di Milano e Piacenza, dove insegna Sociologia dei processi culturali e comunicativa, Infanzia, adolescenza e culture dei media e Sociologia dei media digitali. Dal 2013 dirige OssCom, Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell'Università Cattolica. Coordina il corso di Laurea Magistrale in Media Education; è direttore scientifico del Master Comunicare lo sport. È membro italiano dei network EU Kids Online e CO:RE Children Online: Research Evidence; fa parte del Comitato di redazione della rivista Comunicazioni Sociali.
Priscilla De Pace
Scrive di cultura digitale e società. È autrice della newsletter Una goccia e del saggio Al centro dei desideri. Nostalgia, consumo ed estetiche digitali pubblicato per la collana Quanti (Einaudi, 2023).
Pietro Minto
Scrittore e giornalista, scrive per Il Post e Il Foglio. Dal 2014 cura la newsletter settimanale Link Molto Belli. Nel 2021 ha pubblicato Come annoiarsi meglio (Blackie Edizioni), il suo ultimo libro è La seconda prova (Einaudi).
Viola Stefanello
È laureata in Giornalismo e Relazioni Internazionali all'Institut d'études politiques di Parigi. Lavora come giornalista per Il Post e scrive di Internet, politica e diritti per Internazionale, Wired, Il Tascabile, The Daily Dot e altre testate.